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Bolla del pesco rimedi e trattamenti

Pubblicato il: 28/12/2022 18:58:29
Categorie: Cronologia , Drupacee

La bolla del pesco come curarla

Tra tutte le malattie del pesco esistenti la bolla del pesco è tra le più diffuse. E' un fungo molto aggressivo che oltre a creare seri problemi alla produzione può danneggiare in modo irreversibile la vita delle piante di pesco, ma anche di mandorlo e ciliegio.

Le cause sono dovute alle classiche condizioni climatiche tipiche della stagione invernale, come freddo, pioggia e umidità.

Il fungo responsabile (Taphrina deformans) attacca principalmente gli organi verdi della pianta, quali foglie e germogli, soprattutto su varietà più sensibili come le nettarine. In annate piuttosto piovose ed umide i danni si potranno riscontrare anche su fiori e frutti. 

I sintomi sono evidenti: le foglie si deformano e assumono un aspetto bolloso (da qui il nome), una colorazione rossa o verde cupo. I germogli colpiti diventano un ammasso confuso di foglioline deformate con conseguente morte della gemma stessa.

Le foglie colpite non assolveranno più alla loro funzione di sintesi clorofilliana e seccheranno precocemente fino a cadere. La pianta avrà un aspetto spoglio e l'ingrossamento dei frutti rallenterà o si arresterà. Le conseguenze si avvertiranno anche nella campagna successiva per la  debolezza della pianta che non avrà metabolizzato zuccheri, non avrà creato riserve e non avrà sufficienti dardi e brindilli utili per la produzione. 

bolla del pesco già in atto



Gli attacchi possono manifestarsi sia molto precocemente, sulle giovani foglie, che successivamente, quando si dovessero avere condizioni di umidità e piovosità favorevoli allo sviluppo del fungo.

Molti utenti interessati all'argomento spesso cercano sui motori di ricerca"bolla del pesco trattamenti curativi". In realtà una volta partito l’attacco sarà molto difficile e dispendioso bloccarlo. I danni non potranno essere ripristinati perciò l’unica vera lotta resta la prevenzione.

Consigliamo trattamenti mirati nel periodo invernale, a cavallo della schiusura delle gemme e nel periodo primaverile fino a quando le temperature si alzeranno oltre i 18 gradi centigradi, poiché i processi vitali del fungo si interromperanno con l’aumento delle temperature.

bolla del pesco foglie arricciate

Bolla del pesco quando trattare

I trattamenti dovranno essere eseguiti secondo un calendario in grado di colpire i momenti più favorevoli allo sviluppo del parassita. Procederemo con il fornirvi due calendari di trattamenti, a seconda che preferiate procedere con:

  • gestione convenzionale
  • gestione in biologico

bolla pesco trattamenti : gestione convenzionale

In una gestione convenzionale contro la bolla del pesco ci sono diverse soluzioni per la difesa. La lotta preventiva va effettuata nel periodo invernale fino alla rottura delle gemme, con trattamenti formulati a base di sali di rame o prodotti a base di Ziram. Successivamente, con l’aumento delle temperature, quindi nella fase di ripresa vegetativa, andremo ad impiegare prodotti a base di CaptanoDodina e Difenoconazolo.

CADUTA FOGLIE

Si dovranno  distribuire almeno 1000 lt di soluzione per ettaro con:

Il trattamento contro la bolla del pesco avrà una funzione multipla. Oltre alle spore svernanti di Bolla, agirà anche su CorineoMoniliosi.


GENNAIO: TRATTAMENTI AL BRUNO

  • Cobre Nordox: 150 gr
  • Triscabol500 gr
  • Layer: 200 ml

FEBBRAIO: PRIMA DECADE

  • Polithiol: 5 lt/hl (1500-2000 lt di soluzione per ettaro) 

Vi consigliamo un’abbondante bagnatura e il rispetto di queste dosi, da distribuire con due trattamenti incrociati o a verso invertito, così da ottenere una radicale azione contro Afidi, Cocciniglie, Acari e spore svernanti di funghi.


A GEMMA GONFIA

A ROTTURA GEMME (2 INTERVENTI FINO E NON OLTRE LA FIORITURA

DA CADUTA PETALI:

Questo intervento avrà una decisa azione sia contro la bolla del pesco che contro il corineo.

Vi consigliamo di ripetere dopo 10-15 giorni in caso di condizioni climatiche avverse e favorevoli al proliferare sia della bolla, di cui sono possibili ulteriori attacchi tardivi, che contro il corineo.

Le condizioni o le fasi fenologiche più favorevoli si possono compendiare in:                                                               

  • Rottura delle gemme,
  • Temperature superiori a 6 gradi, 
  • Piogge che mantengono bagnata la pianta per un minimo di 6 ore.

Se il calendario proposto verrà applicato in modo puntuale e diligente la nostra coltivazione di pesche (mandorlo, ciliegio, susino) sarà indenne da attacchi di malattie fungine : bolla, corineo, monilia, e da molti parassiti animali molto pericolosi e dannosi per le drupacee; e, cosa non secondaria, avremo mantenuto il consumo di rame metallo consentito dal PAN per ettaro e per anno molto al di sotto del limite. 

Cosa fare per la bolla del pesco in agricoltura biologica

La gestione in Bio contro la bolla del pesco ha delle difficoltà maggiori in quanto è noto che i mezzi a nostra disposizione sono limitati. Con una buona prevenzione, però e impostando i trattamenti nel giusto momento, senza lasciare la pianta scoperta da possibili attacchi, è sicuramente possibile riuscirci. 

Ricordiamo che questo è un consiglio tecnico per una gestione professionale, quindi per l’ottenimento del massimo risultato in termini qualitativi e quantitativi. Se dovessimo rivolgerci ad hobbisti, quindi che hanno a cuore in primis la salubrità del prodotto, sicuramente molti di questi interventi potrebbero essere eliminati.

Post raccolta consigliamo un trattamento da ripetere un paio di volte per velocizzare la caduta delle foglie e rinforzare la pianta da attacchi patogeni:


CADUTA FOGLIE (distribuire almeno 1000lt di soluzione per ettaro)

Il trattamento avrà una funzione multipla: Contro la spore svernanti di Bolla, Corineo, Moniliosi.

GENNAIO: TRATTAMENTI AL BRUNO (1000 lt di soluzione)

  • Cobre Nordox 200 gr/qle
  • Olio di soia Max 85 200 ml/qle

FEBBRAIO: PRIMA DECADE

  • Polithiol 5 lt/hl (1500-2000 lt di soluzione per ettaro)

Rispettando queste dosi da distribuire con due trattamenti incrociati o a verso invertito, si otterrà una radicale azione contro Afidi, Cocciniglie, Acari e spore svernanti di funghi.

A GEMMA GONFIA:

  • Welgro Cu/Zn 200 gr/qle
  • Nu-Film 200 ml/qle

A ROTTURA GEMMA-BOTTONI ROSA:

  • Welgro Cu+Zn 150 gr/qle
  • Serenade Aso 500 cc /qle
  • Nu-Film 100 ml /qle

A CADUTA PETALI:

Effettuare i trattamenti tramite impieghi primaverili-estivi. Per trattamenti primaverili (pre-fiorali), da ingrossamento gemme a bottoni fiorali, impiegare il prodotto alla dose di 5 kg/hl (39 kg/ha). Invece, per trattamenti post-fiorali, impiegare il preparato ad un dosaggio di 2-3 kg/hl (24 kg/ha). Infine, per trattamenti successivi a quelli sopra indicati, impiegare una dose di 2 kg/hl (16 kg/ha). Non somministrare il fungicida, con temperature superiori a 30 °C. Rischi di nocività: il prodotto, se impiegato correttamente, non è nocivo per gli insetti utili, gli animali domestici ed il bestiame.

dopo 7 giorni secondo le condizioni climatiche

  • Welgro Cu+Zn 100 gr/qle
  • Serenade Aso 500 ml/qle
  • Nu-Film 100 ml/qle

Regolarsi poi sull’andamento climatico per valutare se continuare ripetendo e alternando con gli ultimi due trattamenti.

Un altro prodotto che può essere impiegato nella strategia contro la bolla del pesco è il Bicarbonato di potassio

Tutto quanto viene proposto dai nostri tecnici in assoluta buona fede e non riveste carattere assoluto. In agricoltura le variabili sono tante e quindi bisogna sempre monitorare l’andamento della coltura e vigilare sull’insorgenza di problematiche per poter adottare le misure del caso.  

Il rame può essere ridotto del 30% della dose in etichetta, miscelandolo con la Propoli, elemento corroborante che stimola le difese naturali del pesco contro la malattia della bolla.

In quanto metallo pesante esso va limitato, poiché accumulandosi nel terreno blocca l’attività dei microrganismi adibiti alla trasformazione della sostanza organica in humus. 



trattamento contro la bolla del pesco

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