Occhio di pavone cicloconio : prevenzione e trattamenti

Pubblicato il: 13/09/2022 16:48:09
Categorie: Cronologia , Olivo

Malattie ulivo: Occhio di pavone Cicloconio (Spilocaea Oleagina)

Occhio di pavone , o cicloconio, è la malattia capace di creare gravi danni, in poco tempo , alla pianta dell’olivo. E’ presente  a tutte le latitudini, colpisce principalmente le foglie, ma può colpire  anche piccioli, giovani rametti e frutti. 

Occhio di pavone

L'occhio di pavone dell'olivo si manifesta sulle foglie con macchie circolari di colore grigio chiaro o verde scuro circondate da un alone giallo.

Condizioni ottimali per l'attacco dell'occhio di pavone sono temperature di 18-20 gradi e umidità prolungate per 2-3 giorni.

Non attacca con la stessa intensità tutte le varietà, sensibili sono :

  • carolea 
  • coratina,
  • frantoio,
  • moraiolo,
  • pendolino. 

Tenendo conto che i fattori  favorevoli allo sviluppo del fungo sono umidità e temperatura, è consigliabile un sesto di impianto piuttosto spazioso tale da creare aerazione, evitare impianti in zone vallive o con esposizione a sud est, essere molto misurati sulle concimazioni azotate ed effettuarle in periodi mirati: post-raccolta, fine autunno, e luglio agosto.

Un'accurata potatura, migliorando la circolazione dell’aria nella parte aerea, aiuta a ridurre l’aggressività del cicloconio.

Il periodo dell’anno in cui si creano le condizioni favorevoli allo sviluppo del fungo responsabile dei danni da  occhio di pavone sono la primavera e l’autunno, e di conseguenza in questi periodi concentrare i trattamenti.  

L’incubazione della malattia è lunga e solo a primavera si noteranno gli eventuali sintomi, e quindi danni, degli eventuali attacchi di autunno inoltrato. Mentre gli attacchi di settembre si potranno manifestare anche dopo 15-20 giorni, così come solo a fine estate si manifesteranno quelli dell’attacco primaverile. E’ necessario quindi prendere a trattare a fine marzo ed effettuare almeno due trattamenti fino alla seconda metà di maggio, ed effettuare il primo trattamento autunnale da settembre fino alla seconda metà di ottobre, mentre in aree meridionali è bene assicurare una copertura anche i primi di novembre, se si presentano le condizioni per un attacco in quel periodo.

Il fungicida più usato per la prevenzione-lotta all’occhio di pavone è certamente il rame, o meglio  fungicidi a base di rame, ammessi anche in agricoltura biologica, il nostro consiglio: 

                 

Cobre nordox è un prodotto molto micronizzato e di conseguenza molto adesivo, persistente e resistente al dilavamento operato dalle piogge, l’aggiunta di Lecitina serve a fissare ancora meglio il prodotto alla vegetazione, ridurre l’effetto deriva, allungare ulteriormente la persistenza del fungicida.

I prodotti in commercio sono diversi, noi riteniamo che i prodotti a base di rame siano i più efficaci ed i meglio sopportati dalla pianta di olivo, se poi si aggiunge che sono anche particolarmente efficaci contro rogna e lebbra, proponiamo solo quelli. In alternativa un fungicida- fertilizzante, composto da  rame(30%) + zinco(30%), che si può  acquistare anche senza il patentino:                                                                                                            

  • Welgro Cu Zn a 250 gr/hl + Lecitina 80 MS a 200 cc/hl                                            

L’azione combinata zinco e rame è molto favorevole, primo perchè zinco è un microelemento fondamentale per tutte le funzioni vitali, e anche perchè ispessisce le pareti cellulari rendendo la vegetazione più sana e resistente agli attacchi abiotici tra questi l’occhio di pavone.  


occhio di pavone ciclonico

Volendo fissare un riferimento fenologico possiamo indicare il momento opportuno per il primo trattamento post inverno quando la vegetazione manifesta segni di ripresa vegetativa, e il secondo quando si sono formati 3 o 4 nodi. Così come per il periodo autunnale quando le temperature calano sotto i 25  gradi di media e dovesse piovere o almeno avere ambiente molto umido per due o tre giorni.

Le mutate condizioni climatiche, scarsa piovosità e temperature piuttosto elevate, rendono meno aggressivo questo fungo, ma in zone particolari, con esposizione ad est, e con impianti intensivi o super intensivi è bene non abbassare la guardia, tra l’altro, come detto, contestualmente si effettua la lotta a Lebbra( Colletotrichum gloeosporioides), fungo in grado di deprezzare e compromettere gravemente  tutta la produzione di un anno, e Rogna (Pseudomonas savastanoi)

Quando l’agricoltura era più agri-cultura, e l’imprenditore agricolo era agri-cultore, era molto praticata la spennellatura dei tronchi con vari prodotti (calce, sterco bovino) che impedivano la risalita di spore di funghi e batteri lungo i tronchi, pratica abbandonata solo per ragione di praticità e oserei dire “pigrizia” , pratica che si sta riscoprendo: trattare a fine inverno i tronchi e le primarie con una soluzione di Cobre Nordox 1-2 kg in 100 litri di acqua servirà a ridurre se non azzerare gli attacchi di cicloconio, Rogna e Lebbra

occhio di pavone olivo

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